mercoledì, luglio 25, 2007

SPECIAL GUEST

 
Esiryth vel Saghoira, bardo irlandese defunto
 
 
L'isola di Shkodra

Fra i canti scomodi dei ciottoli al suolo,

Fra il lume di piazza e il fior di via,

Fra il tenero passo nel quarto di secolo,

 

Scuote il martello il mantello incudeneo

E la mano feroce si musica al vanto

Di una stirpe viandante ornata di strade.

 

Suona il clarinetto fra le cieche spiagge

E l'isola calda chiamata Shkodra

Cinta si mostra di flutti sublimi

 

Poiché gli occhi non l'han vista si giace

Fra gli arceri delle tue cromate parole;

E si tinge, oh Poeta, l'atea fantasia

 

L'occhi l'ascoltano dalle tue labbra

Sculta coi bradi ricordi del cuore

E tutto soggiace fra'l notturno calore.

 

1 commento:

Anonimo ha detto...
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