giovedì, maggio 25, 2006

Astrit


Uniqueness,



La poesia di Astrit Cani è veramente Uniqueness, Unicità: penetra in profondità suscitando indicibile stupore e ineffabili emozioni. Stilisticamente e formalmente superbi sono i versi di Astrit, colmi di suggestioni culturali le più varie eppure la cifra poetica è originale quant'altre mai. Alberto Figliolia


Capelli


Neri capelli, fiori delle notte
Respirate il mosto
Della vigna nera,
Versi splendenti che istigate le gote…
Corde di un’arpa che da musica ai ricordi.

Capelli biondi al vento,
Lunge lacrime di stelle
Che lo spazio sacro
Della tribù dei sorrisi risaltate…
Giorni d’infanzia dei geni, fiamme d’oro
Del teatro incendiato dal capriccio.

Capelli rossi,
Nudo elettrico,
Canne di vespro sul rivo dell’amore…
Autunno profondo,
Stagione incinta che carezza
Segrete verità del cuore.



Petite ballade de la vie


Questo famelico ballo strano
È un amore nano.

(Sotto la neve fresca
Il giaccio di ieri indugia)

Specchio ustorio per Narciso
È un animale triste del paradiso.

(Un’amante oziosa ad oltranza
Approda nella mia notte desolata.)

Questa infingarda maledizione
Che ti raggiunge alla perfezione…

(Sera, vecchia sera che sei solo
Porta spalancata della notte!)

Grande male passeggero
È un nemico mortale sincero.


Ah, poeta, guardiano
del fuoco di porpora dell’affanno.



Matrapapupa (al klub degli scacchi)

Tabacco in quantità
Risate e sbuffi
Di fumo ed umori…
Qui, la vita si spreme.


Scacchi

Il nonno mi chiamò
Per giocare a scacchi
Disse, scegli
I giorni o le notti.
E chiuse le sue mani d’angelo.

Non vi dico cosa scelsi,
Alea iacta est.

Ma era Amore contro Saturno
Il cielo contro la terra
Ed era la tigre contro il leone
Sull’agghiacciante simmetria.

Il nonno ha smesso da anni di giocare
Adesso lui patecipa su una scacchiera di luce
L’eterna partita della beatitudine.

Qua giù soffriamo il solito antagonismo
Di ombre e di luci, di angeli e diavoli
Di un Gioco che ha in se tutti gli altri giochi e chi le gioca
Vi si trova Bisanzio di tenebra ma anche l’Arabia generosa
La dama, l’odierno poker, la roulotte russa imperiosa;

Shakespeare con la sua schiera di spiriti vivi
Gogol vi mette contro le sue anime morte.

Io gioco contro la mia ombra.
Il patto è questo, strano:

Se vince lei, diventerò la sua ombra
Se vinco sarà lei a mangiar polvere.

Ah se solo quel giorno non avessi scelto le notti,
Se solo mio nonno mi avesse indicato
In quale mano si trovavano i giorni!




Preghiera per la favola serale
Alla nonna materna, in memoriam


1.
Narrami dove racchiudi la vita
Quando hanno fine le bianche tue fatiche
Per l’ultima volta che colmi
I polmoni del fumo forte di tabacco
Del cuore che batte nell’alta nebbia.

Mostrami dove chiudi la tua vita
Che io l'abbia come posto per pregare.

Sai raccontare così bene
Che la vita serba i miracoli
Fino all’ultimo istante.

Raccontami…
Starò sveglio.
Mi piace soffrire insieme
Sulla pace dei macigni.


2.
Non chiudesti la vita
Come una ferita
Ma come si chiude il fiore di notte
Signora Lisa
Per custodire l’ultimo barlume.

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